Il computer quantistico di Google è pronto a cambiarci la vita?
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Il computer quantistico di Google è pronto a cambiarci la vita?
Scopri a che punto è lo sviluppo di Google nel campo dei computer quantistici
Forse del computer quantistico di Google, ne hai sentito solo parlare. O probabilmente non sai neanche cosa sia. Nessun problema, in questo articolo ti spiegheremo cos’è davvero una delle più potenti macchine di calcolo messe a punto dai cervelloni di Mountain View. Cos’è in generale un computer quantistico e perché un gigante come Google ha deciso di investirci milioni di dollari.
Cos’è un computer quantistico
Google non è la sola a credere in questo settore e sono in molti a puntare la loro attenzione su una macchina che promette di rivoluzionare il mondo dei calcoli informatici. Vediamone i motivi. Un computer tradizionale basa la sua capacità di calcolo su un sistema noto a tutti, quello dei bit. Da cui, come si sa, derivano byte, megabyte, gigabyte etc etc. che tutti conosciamo come il metro di misura di tutti i processori di uso quotidiano.
Dal bit al Qbit, la rivoluzione passa dagli elettroni
Quello di Google, così come in generale tutti i computer quantistici, basano invece la loro capacità di calcolo non più su un sistema binario – il bit appunto – ma sul Qbit, che utilizza sub particelle atomiche come fotoni ed elettroni, capaci di trasportare un numero di informazioni esponenzialmente superiori.
Sycamore il computer di Google
Google, fra i primi grandi nomi ad aver creduto nella scienza quantistica applicata, al momento ha il suo computer quantistico. Si chiama Sycamore e secondo quanto trapelato dalla Nasa, che si è poi affrettata a ridimensionare la notizia, sarebbe stato in grado di risolvere in 3 minuti e 20 secondi un calcolo che un computer tradizionale avrebbe impiegato circa 10mila anni a compiere. Sulla carta una vera rivoluzione, ma nella pratica?
Google è pronta per cambiarci di nuovo la vita?
Per quanto il risultato appaia strabiliante sono in molti a non credere ad effetti immediati. La potenza di calcolo dispiegata da Sycamore, è al momento una promessa di rivoluzione ma non ancora un cambiamento epocale. Le esigenze di calcolo richieste nell’uso quotidiano, sono infatti ampiamente soddisfatte dai processori in commercio. Insomma, ci vorranno ancora diversi anni per trovare un computer quantistico di Google in ogni ufficio.
Il futuro del computer quantistico
Dire quali saranno i campi in cui troveranno maggiore utilizzo il computer quantistico e la tecnologia Qbit è davvero molto difficile. La potenza di calcolo che questi dispositivi saranno in grado di dispiegare, non consente di definire fino a dove potranno spingersi e quali saranno i settori maggiormente interessati da questa tecnologia. Quel che è certo, è che i processori dotati di tecnologia quantistica, potranno essere utilizzati dalle aziende più disparate per riuscire a soddisfare esigenze di calcolo che oggi appaiono difficilmente praticabili. Le ipotesi più ricorrenti lasciano intravedere un futuro dove, con molta probabilità, non sarà necessario avere fisicamente un computer quantistico, ma sarà sufficiente potervi accedere tramite un qualsiasi collegamento internet, che permetta di attingere direttamente alla potenza di calcolo che potrà essere prodotta.
Un computer quantistico sulle nuvole?
È immaginabile infatti, che i computer quantistici vengano allocati su qualche server nella disponibilità dei giganti dell’informatica, e che un po’come già accade per moltissimi servizi, si pensi agli spazi di memoria offerti dai vari cloud presenti sul mercato, siano resi disponibili da remoto. Questo permetterebbe, almeno a medio termine, un’accessibilità per una platea più ampia di realtà: aziende, enti di ricerca, studi di progettazione. Tutti coloro insomma, a cui potrebbe tornare utile un computer quantistico, ma che potrebbero non avere o non volere utilizzare, le ingenti risorse necessarie per acquistare il proprio ‘personal’ computer quantistico.
Francesco Monaco
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